Il comitatoSancta Jerusalem nasce nel 2018 per collaborare con la pubblica amministrazione con osservazioni e proposte riguardo la cura e valorizzazione degli spazi pubblici della Via Santa Gerusalemme.Sancta Jerusalem era il nome originario della zona ai tempi del Sindaco Petronio, poi trasmesso alla strada che la percorreva. Visto che la strada aveva una conformazione ad L, sulle mappe si scriveva Santa da un lato e Gerusalemme dall'altro, e col tempo si crearono due toponimi distinti, come se non fosse una unica stessa via.
La criticità principale rivolta al Comune di Bologna riguardava, allora come oggi, la condizione della pavimentazione della strada, completamente dissestata. Dopo aver fatto presente lo stato dI ammaloramento agli uffici competenti, e non avendo ricevuto risposte, il Comitato nel 2020 ha proposto un Patto di Collaborazione col Comune per metterlo in condizione di fare una verifica formale dello stato di manutenzione della strada, perché ne rilevassero l'effettivo stato di dissesto. Questo stato presente da anni comporta una situazione di assoluto pericolo e trasandatezza, perché le buche di quelle dimensioni, lì non te le aspetti. Il disagio è rivolto a chi non conosce la strada come i turisti e chi transita in bici. Per anziani, bimbi sui passeggini e per i disabili in carrozzella, percorrere la strada è un vero e proprio calvario. Nei giorni di pioggi le buche ed avvallamenti fanno somigliare il selciato più al greto di un canale che ad una strada di un centro storico, a due passi dalle Due Torri.
Per sollecitare un intervento abbiamo anche posto l'attenzione sull'aspetto estetico, poiché sotto il tappetino di usura di asfalto, si cela l'originaria pavimentazione in ciottolo di fiume. Questo intervento andrebbe di pari passo al rifacimento del sottofondo ormai degradato, cogliendo al contempo l'occasione per rifare i sottoservizi (rete idrica e gas metano). I periodici interventi di riparazione sull'acquedotto, più o meno negli stessi punti, testimoniano che i materiali delle condotte, ormai in uso da decenni, potrebbero essere a fine ciclo di vita. La ripavimentazione della strada in pietra, si sarebbe integrata poi al progetto di rinnovamento pensato dell'ambito di interesse del Complesso dell Sette Chiese e San Giovanni in Monte, tuttora in corso di attuazione.
Nel Settembre 2022 l'Amministrazione ha risposto che ringraziava per l'impegno ma riteneva che il Patto di Collaborazione fosse uno strumento volto più ad un discorso di socialità, che rivolto alla sollecitazione di lavori di opere pubbliche, e ci comunicava di non aver accolto la proposta. Ciò nonostante, il Comitato non desiste e si continua a fare presente ai responsabili dell'Amministrazione lo stato della strada, disseminata di avvallamenti e buche profonde diversi centimetri, auspicando un loro intervento.
Il Comitato si sta attivando inoltre per far promuovere la rigenerazione di un antico edificio al civico 9C con caratteristiche architettoniche uniche. Si tratta di un edificio di servizio al prospiciente Palazzo Hercolani Bonora, lascito della Famiglia Fanti Melloni all'Università degli Studi. L'edificio è rimasto integro nel tempo nelle sue fattezze originali. Una volta consolidato e restaurato, restituirebbe lo spirito degli antichi spazi, fermi al medioevo.
Nell'intento di valorizzare le peculiarità della strada, se ne potrebbe valutare una sistemazione rivolta ad alcune possibili destinazioni: 1. Culturale, come sede di un Piccolo coro delle Sette Chiese: un coro dell'infanzia a vocazione internazionale, dove i bambini di ciscun paese condividono le canzoni di pace e delle tradizioni del proprio paese. Pare che si dica Sette Chiese, non tanto per il numero dei corpi dei fabbricati, che son sempre stati cinque... ma per il fatto che era un luogo d'incontro e di preghiera dei Sette Credi religiosi. Quindi un piccolo coro internazionale, rappresenterebbe un luogo d'incontro di popoli e religioni di paesi e culture diverse. all'insegna dell'amicizia e della pace. 2. Culturale, come edificio storico: si potrebbe far rivivere l'edificio con una rappresentazioni delle attività e mansioni ivi svolte per secoli, per mostrare uno spaccato della vita quotidiana al suo interno. L'edificio era a servizio alla proprietà del prospiciente Palazzo Hercolani Bonora. Tramite una ricerca storica si potrebbero riallestire gli spazi di un tempo, mostrando la vita quotidiana all'interno degli edifici di servizio ai Palazzi dei Signori, con le attività di lavanderia, deposito legno e carbonaia, fabbro e altre minuterie. In questo modo si offrirebbe un elemento di novità, mostrando la vita negli edifici più umili di servizio, che in genere non sono considerati. 3. Residenziale, come immobile di pregio: l'articolazione su due livelli, più un terzo sotterraneo, spaziosi ma comuinque di non ampissima superficie, potrebbe configurarsi idoneo anche ad una destinazione a singola residenza di pregio, o di rappresentanza, se mantenuta dall'Università. Quale che sia la destinazione che la proprietà deciderà, si auspica che possa prevedere un mantenimento dell'idea generale della struttura , pur consentendo l'ovvio inserimento di elementi di modernità, dati da impianti, servizi, maggiori aperture per illuminazione/aerazione per soddisfare gli standard igienici degli ambienti, oggi di fatto assenti. La Commissione Qualità Ambiente e Paesaggio - CQAP in passato ha fornito delle indicazioni in tal senso.